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le stroncature a La casa di carta dimostrano una cosa: Qualsiasi cosa bella passa su Netflix diventa brutta

E’ la moda cienafila del momento: Smerdare Netflix.

Chi lo fa ha i suoi motivi e le sue convenienze, ma il colosso dello streming che fa 300.000 abbonati l’anno in Italia viene boicottato anche dal Festival di Cannes Link qui e molti di voi avranno seguito la polemica anche sui film in concorso che rischiano di essere ritirati, se non lo sapete eccovi accontentati: Link qui

Va bene questo era il cinefilo 1.0, adesso pare che le critiche si siano spostate verso La casa di carta, (L’articolo in cui dice che dovete smettere subito di guardarla ve lo linko qui) serie spagnola non prodotta ma recentemente acquistata da Netflix, che invece ne produrrà la terza stagione.

Ma com’è realmente questo La casa di carta?

E’ discreto, ben girato, con attimi attori e tensione che tiene incollato alla poltrona per i suoi 26 episodi.

Detto ciò

  1. non è un capolavoro, ma nessuno penso ne abbia parlato mai come sostengono quelli che hanno scritto questo pezzo Link qui , e nemmeno:
  2. non è un clone di INSIDE MAN, magari un po lo ricorda la trama, ma ce ne passano, bandirlo perchè è un clone è un’idea stupida, non ha lo stesso ritmo, non ha tutto lo spessore di personaggi e penso che 26 episodi di inside man di sarebbero suicidati tutti.
  3. Non è populista – grillino, in Questo link si ipotizza alla serie populista e grillina, insomma secondo l’autore di questo pezzo senza capo ne coda, che magari la serie non è piaciuta, ma definirla populista io bho, mah e non so. Ci sono le maschere e l’idea Nell’episodio 11 cantano “BELLA CIAO” e penso che l’unico appiglio potrebbe essere quello di definirla comunista, ma non ci giurerei mai e poi mai che fosse nemmeno quella l’idea. L’idea della maschera non è affatto quella di V, come l’idea generale è molto differente dall’ideale che nel film aveva V, anche se parla di Zecca di stato.